Allattamento prolungato: come procede.

La Patacca ed io, incuranti di chi ci dice che è ora di smettere, continuiamo beatamente il nostro allattamento. E dico beatamente con cognizione di causa, perchè finalmente siamo riuscite a trovare un equilibrio. Non è stato semplice, non è stato rapido, ma ce l’abbiamo fatta.

C’è stato un lungo periodo di adattamento in cui io, in prima persona, mi sono dovuta rendere conto che avevo un limite e che non lo dovevo oltrepassare, pena alcuni episodi che erano accaduti in passato e che non volevo che si ripetessero.
Ho deciso che quando cominciavo ad innervosirmi perchè l’allattamento durava troppo tempo, l’avrei staccata. Prima di perdere il controllo.
Ho deciso che l’avrei consolata senza farmi prendere dai sensi di colpa.
Ho deciso che l’unico allatamento che avrei tenuto sarebbe stato quello della sera: niente più tetta il pomeriggio, niente la notte.
E così è successo.

Durante l’allatamento serale, quando arrivavamo intorno alla mezz’ora e la mia tensione cominciava a salire, la staccavo. Lei iniziava a piangere disperata dicendo “Nannaaaa!”, che poi era il suo modo di dirmi che voleva la tetta. Io la strigevo forte, anche se lei non voleva, e le parlavo dolcemente, dicendole che mi dispiaceva di non riuscire a soddisfare un suo bisogno, ma che per me era diventato “troppo”. Che avevo dei limiti e che per me non era più possibile andare avanti ad allattare in quel momento. Le dicevo che lo avrei fattto più tardi.
Era difficile riuscire a resistere a quei pianti, ma non volevo perdere il controllo, non volevo sentirmi inadeguata, frustrata e rimanevo ferma nella mia decisione, perchè in quella maniera ero sincera con lei e coerente con me stessa.
E, magicamente, come se lei potesse capire o percepire tutto questo, a poco a poco si calmava e si addormentava.

Per farla addormentare durante il pomeriggio, chiesi l’aiuto di nonna tuttofare e di Mixer. A volte quando si svegliava, piangeva e ricercava il seno ed io, se non riuscivo a distrarla in altre maniere, l’allattavo un po’. A poco a poco però il fatto di chiedere il seno durante il giorno, è diventato un gioco, ed ora me lo chiede sorridendo e arriciando il nasino e  sapendo che le dirò “Si fa la nanna adesso? Nooooooooooo!” e giù a farle il solletico.

Quando ho deciso di non darle più il seno di notte, ho evitato di allattare anche quando ha avuto la broncopolmonite. Lei ha accettato di buon grado, perchè era un bel po’ che non allattava più durante la notte. Certo che se si fosse messa a piangere disperata e non ci fosse stato modo di calmarla, l’avrei allattata, come ho fatto in quei pomeriggi in cui si svegliava dalla nanna e non riuscivo a calmarla in altre maniere.
Quando ho raccontato tutto questo a persone di mia conoscenza, mi sono sentita dire che stavo solo creando confusione nella mia bambina. Che avrei dovuto staccarla e basta. Che tanto ormai era grande, avrebbe pianto per un po’ e poi si sarebbe rassegnata.
Io non volevo smettere di colpo. Non ero pronta, tantomeno credo che lo fosse lei. Volevo che fosse una cosa graduale, a cui piano piano ci saremmo abituate entrambe, fino al giorno in cui avremmo deciso di smettere.
Ho cercato un compromesso e non credo di averla confusa.
L’allatamento è un rapporto tra madre e figlio e, come tutti i rapporti, va portato avanti in due. Se uno dei due si stufa, a mio giudizio, la cosa va verbalizzata e vanno trovate delle soluzioni che facciano il meno male possibile ad entrambi. Io sono stata sincera con mia figlia, ho ammesso i miei limiti e, nonostante un po’ di ribellione da parte sua (e vorrei anche vedere!), la cosa si è svolta senza grossi traumi da parte di nessuna delle due.
Io credo che sia stato un successo. E sono fiera di me per aver tentato questa strada. E sono fiera di lei, perchè è riuscita a capirmi.
Ora, la sera nel giro di dieci minuti si addormenta e, se vedo che ci impiega molto ed io mi comincio ad innervosire, la stacco. Lei pianguicchia un po’, poi si appoggia sul mio petto e si addormenta tranquilla. Se si sveglia di notte non mi cerca più il seno, ma, se ha sete, chiede l’acqua.

Tutto questo si è svolto da settembre fino ad ora. In questi giorni, però, sento che questa avventura sta per finire ed ecco la necessità di scrivere questo post.

Da qualche giorno la Patacca accetta di dormire con me di pomeriggio anche senza il seno. Non era mai successo prima. E questa settimana, per ben due volte, si è addormentata di sera senza chiedermi la tetta.

Se devo essere sicera, non so che cosa provo ora che questo momento speciale con mia figlia si sta per concludere.
Ma in realtà non lo voglio neanche sapere, perchè ancora non è concluso e per capire cosa provo c’è ancora tempo….

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