Allatti moltissimo e per te la parola svezzamento non ha un grande significato.
Mi chiami “mamma” con la stessa intonazione con cui lo fa il Malandrino e, quando mi giro, ti stupisci e ridi di gusto.
Ti piace molto l’acqua e la chiami “appa” o “pappa” o “babba” a seconda di come ti va.
Fai le prove di equilibrio: ti appoggi a me per alzarti in piedi, ti stacchi, stai qualche secondo in piedi da sola e poi con le mani in alto ti lasci cadere tra le mie braccia.
Quando vuoi qualcosa e te la diamo, arricci il nasino e ci fai dei grandi sorrisi.
Ti ho comprato le tue prime scarpette. Sono rosse, come quelle che presi al Malandrino. Quando le indossi ti senti strana e non vuoi stere in piedi, nemmeno gattonare. Le vuoi solo masticare.
Adori stare all’aria aperta e non appena vedi il giubbottino, lanci un gridolino di gioia: ti adoro quando fai così..
Ti ho tagliato i capelli: sembri uno scienziato pazzo. Speriamo che si aggiustino per il tuo compleanno.
Cominci a capire molte cose, indichi alcuni oggetti con il ditino (l’aereo, il lampadario).
La parola “No” è per te un gioco esilarante. Sai che non devi toccare le prese della corrente, non ti devi arrampicare sul water, ma tu lo fai comunque: mentre stai per raggiungerli ti giri, mi guardi, arricci il nasino, sorridi e allunghi la manina. Se ti dico “no” e ti sposto, ridi come una matta.
Un anno fa non vedevo l’ora di conoscerti ora sono follemente innamorata di te.