In questo giorno natalizio volevo condividere un post di Paola (in arte homemmademamma) sulla creatività.
Per anni io ho pensato di avere un dono dentro di me e di non sapere come tirarlo fuori. Grazie al blog e alla rete, la mia voglia di scrivere (oserei dire la mia smania di scrivere) sta trovando una via, come un fiume che piano piano si scava la strada per andare verso il mare.
In questi ultimi mesi poi mi sono lasciata trasportare da tutto questo vai e vieni di regali handmade che c’è in rete e ho fatto anche io la mia parte (a breve anche le foto). Paola ci dice di non lasciarci abbattere, dalle critiche, dalla mancanza di tempo, da quella vocina interiore che ci rompe spesso le scatole, che la creatività come ogni cosa va coltivata, e darà i suoi frutti.
Mentre scrivo mi viene in mente la parabola dei talenti.
Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto. Venuto, infine, colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco qui il tuo. Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglieteli dunque il talento, e datelo a chi ha dieci talenti. Perché a chiunque ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre: là sarà pianto e stridore di denti” (Mt 25,14-30)
Rileggendola devo dire che la fine è un po’ catastrofica cosa, ma a questa parabola sono sempre stata affezionata ed è sempre stata nelle mie riflessioni. Non so perchè, ma fin da piccola ho sempre pensato di avere qualcosa di speciale. Indubbiamente ho delle grandi capacità (come ciascuno di noi!), che a volte nascondo sottoterra, in attesa di trovare un modo o il momento adatto per farle fruttare. Quando penso a questa parabola, mi ricordo sempre di ciò che ho sotterrato e so che prima o poi dovrò dissotterrarlo e farlo fruttare. E’ per così dire un promemoria!
Homemademamma ci dice che la creatività può essere un talento che, per un motivo qualunque (forse anche per paura, come ha fatto il servo infingardo), abbiamo sotterrato. Lei ci augura di dissotterrarlo e di farlo fruttare.
Grazie per questo augurio. Buon Natale a tutte!
Lasciamoci contagiare… io di solito lascio spazio alla mia creatività quando sono con i miei bimbi (non parliamo dello scrivere… quello per me è un discorso a parte) ma devo dire che pian piano mi torna la voglia di riprendere in mano ago e filo per tornare a coltivare il mio amore per il punto croce. Ho smesso quando è nata la mia prima bimba ma ora che sono un po’ cresciuti chissà che non riesca a ricominciare! Auguri, mia cara… Buone Feste e… permettimi di dirtelo, è un piacere averti incontrata anche se solo virtualmente.
Grazie per queste tue parole, mi hai scaldato il cuore. Sono contenta di sapere che il feeling che ho sentito la prima volta che sono andata a curiosare sul tuo blog sia reciproco. Il piacere è anche mio…
Sai che anche a me piace il punto croce?! 😀 Mi sono cimentata per un po’ quando aspettavo il Malandrino, poi ho smesso: ci vuole attenzione per seguire gli schemi (poi a me che piacciono solo quelli complicati!) e dopo tre o quattro volte che disfavo il lavoro, non ne ho più fatti. Anche io aspetto il momento giusto per ricominciare: mi rilassava molto. Tanti tanti auguri.