Un giorno di settembre, mentre cercavo di far dormire la Patacca, il Malandrino è rimasto per un po’ in cameretta da solo.
Quando ho capito che la Patacca non avrebbe mai dormito, l’ho raggiunto e gli ho detto:
– Sai? Sono molto contenta e orgogliosa di te.
– E perchè?
– Perchè sei rimasto qui in cameretta da solo e mi hai lasciato provare a far dormire in camera da letto con la Patacca.
– Hai visto mamma? Te l’avevo detto che la paura l’ho lasciata dentro il mare.
– Dentro il mare? E come hai fatto?
– Quando la paura è diventata piccola così (e chiude le dita della mano come per dire ok), l’ho messa su una sedia, sul terrazzo al mare. E il vento l’ha portata fino dentro il mare, in fondo dove c’è la sabbia.
– Davvero è successo questo?! E tu pensi che anche io posso mettere anche la mia paura su una sedia?
– Certo!
– E poi il vento la porterà in mare?
– Certamente!
– Ma il mare è lontano sei sicuro che ci arriva anche la mia paura?
– Beh prima deve diventare piccola piccola! Poi tu la metti su una sedia in balcone e il vento prende l’aereo e te la porta al mare, fino in Calabria.
– Mmm. Mi potresti insegnare come si fa a far diventare la mia paura piccola piccola? Perché io non so come si fa.
– Allora, prima la paura è grande così (e allarga le braccia). Poi passano i giorni e piano piano la paura diventa più piccola. Deve passare tanto tempo però. E alla fine diventa piccola così ( e chiude ancora le dita della mano come per dire ok), come un quadratino vedi? Quando diventa così, la puoi mettere sulla sedia in balcone.
– Ho capito. Ma come fai a farla diventare più piccola?
– Io non faccio niente! Diventa piccola da sola! La paura è come un palloncino, prima è grande così, poi piccola così. Poi ancora grande e poi di nuovo piccola. Finché passano i giorni e poi diventa piccola piccola. Allora la puoi mettere in balcone.
-Adesso me lo hai spiegato proprio bene. Grazie tesoro, credo proprio che farò come mi hai detto.
Da allora resta spesso in una stanza da solo. Da allora va in bagno da solo. Da allora va a prendere i giocattoli in altre stanze, anche se non c’è nessuno. Da allora la nostra vita è cambiata. Molto. Moltissimo.
Lui è più sereno. Anche se ha ancora paura. Anche se potrebbero esserci ancora delle ricadute.
Per ora il cammino che abbiamo intrapreso sembra portare verso la strada giusta… e ricominciamo a respirare…
Ho voluto terminare l’anno con questo post che è una speranza e un augurio per l’anno nuovo.