Il 24 di dicembre ti sei accorto di non aver scritto la letterina a Babbo Natale, così approfittando della nanna pomeridiana della Patacca, hai preso in mano carta e pennarelli.
Da un po’ di tempo, oltre che hai pesci, ti stai appassionando agli aerei e il tuo più grande desiderio era averne uno.
– “Anzi 3:come quelli che ho visto in quel negozio con la nonna tuttofare: uno dell’Italia, uno francese e un aerobus con 2 piani di finestrini!”.
All’inizio li hai solo disegnati, poi , tranquillamente, come se niente fosse, hai cominciato a scrivere aereo.
Da solo.
Non ti ho mai insegnato a scrivere e non sapevo che fossi capace di farlo.
Ti fissavo, mentre scrivevi, con un misto tra adorazione e stupore, come una bimba che guarda la neve cadere e imbiancare i tetti e le strade, ogni volta come se fosse la prima volta.
Assistere alle tue prime parole scritte è stato un bellissimo regalo di natale. Tu lo facevi con naturalezza, come se lo avessi sempre fatto. Con calma e tranquillità ripetevi le lettere a voce alta, scandendole ad una ad una e le scrivevi. Ogni tanto ne dimenticavi qualcuna e quando rileggevi quello che avevi scritto ti correggevi da solo.
E’ stato così emozionante!
Come quando hai detto mamma per la prima volta. Come quando hai camminato per la prima volta. Io ero lì. E ti guardavo diventare grande. E mi sentivo piccola di fronte a questo miracolo.